L'opera realizzata da Luca Boffi per il Premio Cairo 2025 è un prato al mattino, somiglia alla grandine che batte e rimane sui prati e devasta i raccolti dell’agricoltura. L'erba del campo è un tappeto di gemme naturali, un gioiello fragile che scompare con il calore. A partire dai fenomeni ambientali grandine e della rugiada si vuole riflettere sul riscaldamento atmosferico, sulla relazione tra l'uomo e il paesaggio contemporaneo, e l'impoverimento del suolo. L'opera brilla illuminata dalla luce rendendo ogni forma di cristallo un prisma minuscolo. L'erba raccolta, stabilizzata e fissata del grande quadro è tinta con l'utilizzo di terre della campagna padana e le sue sfumature rappresentano il passare delle stagioni. La presenza di una rete di nylon impercettibile ma cangiante sottolinea la relazione con l'artificiale, la necessità dell'uomo di stabilire un ordine nel giardino agreste. Boffi prosegue dunque la sua ricerca che esplora forme e sottintesi dell’ambiente naturale e umano per «sviluppare una consapevolezza che non punti al possesso».


Foto © Paolo Terzi